Didgeridoo Suono

Didgeridoo

Strumento ad ancia Labiale, nasce nelle foreste del nord dell’Australia dall’albero dell’eucalipto che viene scavato internamente dalle termiti che mangiando il midollo della pianta la lasciano completamente concava.
Il didgeridoo ricorda 40.000 anni di storia. Scoperto dal Popolo Aborigeno, che da sempre lo utilizza per connettersi con Madre terra, durante tutti i riti propiziatori, ma anche come strumento di guarigione. Uno strumento sacro, attraverso il quale si riescono a raggiungere stati di coscienza alterata che ci accompagnano nel mondo del “Dream Time”, il “tempo del sogno”, dove l’uomo-materia, diventa spirito creando il mondo Ancestrale.

DIDJERIDOO SUONO

Didjeridoo

Incontro con il suono

Il primo incontro con il didjeridoo avvenne le Blue Mountain. Sono stato catturato da un suono continuo, che mi sembrava di riconoscere ma non sapevo dargli un nome o una forma. Non capivo da dove provenisse, perchè davanti a me avevo solo un gregge di pecore. Non potevo credere che in Australia le pecore facessero un verso simile.
Ad un certo punto, il suono termina e dal centro del gregge si alza un omone con un bastone in mano. Si chiamava Jonny Boom, un aborigeno mezzo sangue che mi spiego’ che quello che aveva in mano era un didjeridoo, donatogli dal padre prima di morire.
Mi spiegò lo strumento, non avevo mai visto nulla del genere, un suono che non riuscivo ad immaginare che potesse uscire da un tronco bucato.  Jonny mi parlo’ delle comunità aborigene del nord Australia, dei suoni ancestrali, di antiche leggende.

Il didgeridoo, 
grazie alle sue basse frequenze, alla tecnica della respirazione circolare e al suono profondo e ipnotico, riesce a portare l’ascoltatore e il suonatore ad uno stato di coscienza alterata, che dona un immediato senso di benessere e rilassamento.

Didjeridoo in vetroresina

vetroresina e didjeridoo

Mi occorreva uno strumento leggero, pratico, che non temesse urti e cadute durante il trasporto. La vetroresina mi ha donato tutte queste qualità, ma sentire il suono è stato ancora più entusiasmante. Caldo, morbido, armonico, veramente nulla da invidiare al legno, grazie all’elasticita della resina ho riprodotto fedelmente il suono del tradizionale didjeridoo in legno, anzi l’ho reso molto più facile da suonare.
E’ stato invece  una foto scattata in giardino, all’interno dello strumento in vetroresina, che mi ha fatto arrivata l’idea luce.
La foto era un vortice di colori, formato dal sole che  illuminando la lampada all’esterno faceva riflettere i colori all’interno dello strumento.
Io successivamente ho cercato di ricreare il contrario, mettendo la luce internamente allo strumento ed è nata la Didj-Star Music Lamp.

La resina epossidica è quella che io utilizzo nelle mie creazioni. Vischiosa, calda, trasparente, inodore, morbida e liscia al tatto, ma soprattutto estremamente duttile.   

La fantasia davanti a lei diventa realtà, solo l’esperienza e la manualità possono rappresentare un limite.
Leggera, versatile, resistente, impermeabile, questa resinar dona ad ogni opera caratteristiche tecniche e artistiche che non hanno eguali.
DIDGERIDOO SUONO 2

DIDGERIDOO SUONO

Marcello Ballardini

Artista, Designer, Performer